Ho interpellato il prof. Giuseppe Luongo, professore emerito ed esperto vulcanologo di fama internazionale, per conoscere il nesso causale tra l’attività vulcanica dei Campi Flegrei e la frana che ha interessato Monte di Procida, atteso che illustri studiosi hanno ipotizzato la corrispondenza tra l’attività vulcanica e la instabilità delle aree prossime ai Campi Flegrei.
L’illustre collega, così commenta.
Caro Guglielmo,
la frana ha interessato il territorio di Monte di Procida a confine con Bacoli.
Si tratta di un costone a strapiombo sulla spiaggia formata da piroclastiti sciolte, facilmente erodibili dall’azione di piogge e vento.
Si è staccato un volume contenuto di materiale prevalentemente competitivo, da cui il nuvolone osservato, ha prodotto più paura che danni.
Non vi è correlazione con un evento sismico avvenuto a 6 Km. di distanza con magnitudo 2.6.
L’energia liberata è largamente insufficiente a produrre un distacco alla parete della frana.
Così conclude il collega Luongo al quale va’ la gratitudine del SINGEOP per la Sua disponibilità di alimentare la cultura della Geologia.
Naturalmente siamo pronti ad accogliere interventi da parte di colleghi per alimentare un dibattito costruttivo sull’argomento.
Guglielmo Emanuele
Presidente SINGEOP